Cravero: con La Granda per il futuro della terra

Sergio Capaldo è stato il visionario con cui condividere un progetto.

 

Meta di pellegrini e forte sicuro per gli eserciti. È Cascina Roncaglia, nel Comune di Villafalletto dove i Cravero hanno accolto e tramandato l’arte della zootecnia con l’allevamento dei bovini, da sempre di Razza Piemontese.


È la fine del XIX secolo e i vitellini vengono commercializzati dopo pochi mesi dalla nascita. Per il sostentamento della famiglia si privilegiano gli animali da cortile.

Da quel momento, la Razza Piemontese entra a far parte del DNA dei Cravero.

Siamo a metà del XX secolo e i Cravero si trasferiscono nella cascina Al Paladin acquistata per alcune migliaia di lire.La vita in cascina è scandita dalle stagioni dell’allevamento. È mercoledì il giorno da cui dipendono le sorti del lavoro in stalla. In città prende vita il mercato che determina i prezzi dei bovini.

Nel 1970, la scelta di costruire la nuova stalla che avrebbe dovuto ospitare almeno quaranta nuove Piemontesi. “Una decisione”, ricorda ancora oggi Dario, che all’epoca aveva dieci anni, “che aveva suscitato molte perplessità con il vicinato. Mio padre scambiato per pazzo? Può essere. Con quella scelta, la mia famiglia ha però siglato e consacrato la sua passione e devozione verso la Piemontese”.

 

Come da tradizione, in stalla si pratica la linea vacca-vitello e il mangime è autoprodotto in azienda, seguendo la stagionalità. I bovini sono ancora a stabulazione fissa ma passeranno pochi anni per convertirli a stabulazione libera.

Nel 1983, in Cascina Al Paladin, si contano 120 Piemontesi e i Cravero scelgono di costruire la terza stalla. Due anni dopo nasce Renato, il primogenito di Dario e Luisa a cui segue Luisella e poi Massimo. Sono Dario e Massimo alla guida dell’azienda oggi.


Dopo la maturità agraria, Renato sceglie di lavorare in un’azienda della provincia specializzata nella commercializzazione di fitofarmaci.

“Il mio unico maestro”, dice Renato, “era a casa. Per questo motivo sono bastati pochi anni per farmi ritornare alla mia terra e coltivare le mie radici”.

“Il passaggio di testimone è un atto dovuto, verso la terra, che si nutre di energie giovani e verso i miei figli. Senza di loro non avrei saputo scegliere l’innovazione”, racconta Dario Cravero.


Uno spaccio in azienda? Una possibile alternativa per i Cravero così da non essere più sottomessi alle leggi del mercato.

Nel 2005, ogni perplessità ed idea viene stroncata. I Cravero entrano a far parte del La Granda. “Non ci piaceva l’idea di abbandonare i vitellini appena svezzati. Volevamo crescerli. Con La Granda, che ha anche abbattuto gli intermediari, abbiamo completato la nostra filiera. Sergio Capaldo è un visionario con cui abbiamo condiviso un progetto. Ha saputo offrire all’allevatore un nuovo palcoscenico premiandoti per la serietà con cui si lavora”, racconta Renato Cravero.

Il futuro, a Cascina Al Paladin, è La Granda e a raccogliere il testimone potrebbe essere il piccolo Andrea di quattro anni.

 

Gli Allevatori de La Granda - Cravero Renato e Dario

Gli Allevatori de La Granda – Cravero Renato e Dario



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